-«La città di New York ha scritto una lettera al direttore dell’Oms per ricordargli gli effetti «potenzialmente devastanti e stigmatizzanti» del termine in uso. Vi si legge: «Continuare a usare il termine ‘vaiolo delle scimmie’ per descrivere l’attuale epidemia può riaccendere sentimenti razzisti, specialmente contro i neri e altre persone di colore». Le malattie da rinominare sono almeno 11, sette delle quali hanno nomi “potenzialmente devastanti e stigmatizzanti” per i neri e per altre persone di colore: la febbre Crimea-Congo, la febbre di Lassa, la febbre del Nilo, la febbre della Rift Valley, l’Ebola, la Zika e la chikungunya» (A. Bono. Lnbq. 24.8.22).
-«La scorsa settimana le statistiche in tutta l’Inghilterra hanno mostrato che gli standard di assistenza di emergenza negli ospedali hanno raggiunto il minimo storico, con oltre 20.000 pazienti che devono affrontare un’attesa di oltre 12 ore per le cure mediche, un dato che purtroppo in Paesi come l’Italia è da tempo la norma, ma che per gli standard britannici è assolutamente inammissibile» (P. Gulisano, ib.).
-“Oggi Sunak (ex ministro britannico) riconosce: «Non avremmo dovuto dare tutto quel potere agli scienziati, così come abbiamo fatto»” (S. Magni, ib, 29.8.22).