La comica Luciana Littizzetto nel suo siparietto fisso televisivo ha commentato da par suo l’accorrere delle suore di clausura attorno al Papa nella cattedrale di Napoli: «Non si capisce se erano tutte intorno al Papa perché non avevano mai visto un Papa o non avevano mai visto un uomo». Poiché nel programma di Fazio non sono previste le risate registrate come a «Striscia la notizia», non si sa quanti abbiano riso, a casa, della battuta. Le suore in questione, tuttavia, hanno risposto per le rime. Il che dimostra che, almeno loro, il premiato duo Fazio&Littizzetto, lo guardano. Dunque, nella clausura napoletana c’è la tivù e vi si seguono anche le trasmissioni radical-chic. Ma c’è anche internet, giacché la risposta delle suore è stata affidata al loro «profilo» Facebook. Hanno avuto buon gioco, le suore, a ricordare alla comica che l’attardata è lei, visto che ancora nel Terzo Millennio pensa che le monache di clausura non abbiano mai conosciuto maschio. Le hanno fatto ironicamente presente che, quand’anche spasimassero per l’altro sesso (da buone cattoliche restano convinte che i sessi siano sempre e solo due), non avrebbero certo riversato le loro brame su un ottantenne. Ma vabbe’, il problema dei comici, si sa, è sempre quello di escogitare ogni volta nuove gag e, avendo l’umana fantasia dei limiti, talvolta la battuta esce stitica. Del resto, il comico professionista sa benissimo che «risus abundat in ore stultorum» (trad.: le risate abbondano sulla bocca degli sciocchi) e conosce la –rilevata statisticamente- «prevalenza del cretino» analizzata da Fruttero&Lucentini. Perciò, forza con le battute a raffica: su cento, almeno una magari farà ridere anche l’intellettualmente dotato. Tuttavia, il comico serio (ci si passi il bisticcio) dovrebbe essere uno che si guarda attorno, uno che sa cogliere il lato ridicolo della vita là dove gli altri non lo vedono. Sì, perché la regola numero uno della comicità verbale è mostrare quel che tutti hanno sotto gli occhi e, proprio perché sotto gli occhi, sfugge. Ebbene, vi sembra che sia «sotto gli occhi di tutti» la vita in un monastero di clausura? Dunque, la Littizzetto ha fatto una battuta su una cosa che non conosce, non hai mai visto, e ha preteso di far ridere un pubblico altrettanto ignaro. La cosa davvero buffa è che la pagano, e bene (tanto, sono soldi del contribuente), per far ridere solo quelli della sua fazione, e pure di rado. Sì, questo è veramente da ridere (lat.: «ridiculus»): sborsare per farsi prendere per i fondelli da quella lì. Ma vediamola da vicino, la famosa battuta. Se la Comica piemontese vivesse a Milano, le basterebbe piazzarsi sotto le finestre di un grande albergo nel quale temporaneamente alloggia l’ultima band di ragazzotti (maschi) momentaneamente in cima alle classifiche. Non potrebbe, perché l’intera piazza è un pigia-pigia di ragazzotte (femmine) che urlano, piangono e si strappano i capelli quando la band si affaccia e fa ciao. Molte sono lì dalla sera precedente, in tenda, pur di guadagnare le prime fila. Non hanno mai visto un uomo in vita loro? Eppure, non sono certo suore di clausura, anzi. Queste scene si ripetono dai tempi di Elvis Presley (anche se solo i più colti sanno che a inaugurare l’isteria di massa femminile per un cantante rock fu Bill Haley, uno col ricciolo impomatato alla Macario). Anzi, da quelli di Rodolfo Valentino, la cui morte provocò parecchi suicidi (sempre femminili, ma neanche uno tra le suore). Se la Comica conoscesse la psicologia della gente comune (come un buon comico dovrebbe) e non solo quella dei salotti politicamente corretti (cioè, di sinistra) a cui deve la sua fortuna, saprebbe che le foie che lei manzonianamente attribuisce alle suore sono, al contrario, appannaggio esclusivo delle femmine laiche. Anzi, laiciste, perché a strepitare sotto ai balconi delle band di bellocci difficilmente troverete qualche ragazzina impegnata in un movimento ecclesiale. Avete mai visto band femminili assediate da piazze di maschietti? No, e per due motivi. Uno, perché di band femminili non ce ne sono (e nessuno si è mai chiesto perché). Due, perché, anche se ci fossero, dovrebbero esibirsi in uno strip per avere piazze maschili plaudenti. Lo sanno tutti che quando alcune amiche si riuniscono per una pizza parlano di uomini e che quando alcuni amici si riuniscono allo stesso scopo parlano di calcio. Lo sanno tutti che un uomo va al cinema per vedere un film, mentre una donna ci va per vedere il suo attore preferito a prescindere dal film. E lo sanno tutti che se un comico sbeffeggiasse tutto ciò dovrebbe cambiare mestiere perché non lo farebbero lavorare. E lo sanno tutti che, perciò, tutti i comici disponibili sono a senso unico. Fin dai tempi dei giullari, ben attenti a far ridere solo il barone. Così, vai con le suore «sessualmente represse». L’ha detto Freud cent’anni fa. E’ la comicità 2015, bellezza.
il blog di Rino Cammilleri