I magistrati italiani “spessissimo arrotondano i loro guadagni con incarichi dei quali in pochi parlano, (…) un sottobosco di poltrone distribuite a giudici in società partecipate o in imprese private. In particolare quelli del Tar e del Consiglio di Stato, quindi i giudici amministrativi, beneficiano di prebende soprattutto nei collegi consultivi tecnici previsti dal Codice degli appalti. Ci sono poi le toghe distaccate a Palazzo Chigi e che per due giorni a settimana incassano altri 30mila euro all’anno. Senza dimenticare gli incarichi doppi e tripli in enti di ricerca o università e perfino al Tribunale dell’automobile” (R. Razzante, 14.8.24).
il blog di Rino Cammilleri