-Se non ricordo male, Draghi era stato messo lì (non eletto: messo lì) per salvare l’economia italiana. Invece, ci ha portati dritti in guerra. Senza chiedere il permesso al popolo e senza salvare l’economia, anzi. E pur avendo «un esecutivo sostenuto dalla quasi unanimità del Parlamento e dal coro –pressoché completo– dei media (nazionali e internazionali), oltreché dai governi occidentali. Peraltro senza conflittualità sociale» (A. Socci, Libero, 18.5.22). Ed è la seconda volta che un salvatore della patria «sobrio» e «universalmente stimato» ci manda a ramengo.

-Mentre si pranza, la tivù spara spot su stitichezza & diarrea. Giri e trovi «gengive che sanguinano?», con tanto di sputo nel lavandino. Cambi ed ecco l’assorbente ideale contrapposto a quello schifoso. E sanno bene che gli spot trasmessi alle ore dei pasti sono, per forza, i più visti. Infatti, le tv se li fanno pagare di più. La Giornata sull’Omofobia non è ancora legge? Chissenefrega: vai coi film a tema. Vabbè, i tg no, i talk figurati, i film lèvati, che me ne faccio ormai del televisore? Per fortuna che a Milano il 16 giugno comincia il GayPride in tutta la città e dura ben diciassette giorni…

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