L. Bisignani su “Il Tempo” del 18.12.22 ha cercato di (ma non è riuscito a) ”capire il reale motivo del rinvio sine die, in Italia, degli studi sulla fusione nucleare controllata, di tipo “pulito”. Sia il governo Draghi che i precedenti, in buona compagnia dell’Eni, hanno sempre messo il freno a mano al progetto, beneficiando invece i soliti noti a Parigi e Bruxelles. Perché?»

Comunque, F. Battaglia dice che «già negli anni Cinquanta del secolo scorso, se ne prevedeva l’avvento entro 10 anni; trascorsi i quali si disse che essa sarebbe arrivata dopo 20 anni; trascorsi i quali s’è detto che sarebbe arrivata dopo 30 anni. Mi sa che oggi potremmo dire che la fusione nucleare arriverà fra 50 anni».