«… un’inchiesta del New York Times ha svelato che degli oltre 50mila raid aerei messi a segno dagli Usa in Afghanistan, Iraq e Siria hanno colpito i bersagli sbagliati e provocato migliaia di vittime civili. Anche e soprattutto bambini. “sistematica faciloneria, negligenza e superficialità con cui vengono approvati raid”. Errori che il Pentagono liquida come effetto della “nebbia della guerra”, ma che gettano un’ombra sull’intera presidenza di Obama, Nobel per la pace che ha condotto l’America in guerra. Un controsenso. “La morte di migliaia di civili molti dei quali bambini, scrive il Nyt, sarebbe stata causata da “informazioni d’intelligence imprecise, decisioni precipitose e scelte d’obbiettivi inadeguati”. Il New York Times ha iniziato la sua inchiesta partendo da un raid a Kabul dello scorso agosto, forse ricorderete, quando i droni di Biden hanno sterminato una famiglia anziché un commando dell’Isis diretto ad uccidere i militari americani impegnati nell’evacuazione dell’aeroporto. Sette bambini e tre adulti morti, senza un perché. Quanti altri errori simili si saranno verificati in passato, si sono chiesti i cronisti del Nyt? Tante, a quante pare. Almeno è questo che emerge da 1.300 documenti conservati nell’archivio del Pentagono. Con pochi soldati a stelle e strisce da piangere e “effetti collaterali” che tutto sommato non occorre giustificare granché, soprattutto se i documenti relativi ai risultati degli attacchi vengono rapidamente archiviati e magari secretati» (G. Micalessin, Il Giornale, 20.12.21).

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