Ha scritto Riccardo Galli su blitzquotidiano.it del 13 dicembre 2013: «Un emendamento approvato giovedì dalla commissione Bilancio della Camera alla legge di stabilità estende il contributo di solidarietà per le pensioni oltre i 90 mila euro lordi annui ai vitalizi di parlamentari, consiglieri regionali e provinciali. Perché, non era previsto dall’inizio? Sono forse queste pensioni diverse dalle altre? Evidentemente sì, perché gli assegni delle suddette categorie erano sino a ieri salvi. Comunque meglio tardi che mai, l’emendamento stabilisce che anche i politici con vitalizi-pensioni sopra i 90 mila paghino una super tassa del sei per cento, e poi del dodici per cento da circa 130 mila in su e poi del diciotto per cento da quota ancora più alta. Stabilisce ? Neanche per sogno! E’ una mossa, un gesto, una prece. Mica una legge. Una legge che tocca i soldi dei politici non si può fare, la possono fare solo i politici stessi quartiere per quartiere. La Camera per i deputati, Il Senato per i senatori, le Regioni per i consiglieri regionali, I Comuni per quelli comunali. Un invito quindi ad applicarsi la super tassa che vale per tutti gli altri. E un invito, si sa, non è un obbligo. Quindi non è per nulla che le pensioni dei politici siano davvero toccate come le altre perché l’emendamento approvato, nel rispetto “delle autonomie” altro non è che un’indicazione di indirizzo. Saranno le varie assemblee a dover poi decidere, in base al loro buon cuore, se applicarlo o meno. Ogni scetticismo è fondato sulla base di ripetute, costanti e pluriennali esperienze: i politici in carica non tagliano mai un soldo a se stessi, al massimo tagliano qualche soldo ai politici che verranno, quelli del futuro».