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La prima notizia del Tg1 è la più importante. Domenica 3, h13.30: Amadeus che mostra la scenografia di Sanremo (simil arredo stradale natalizio), poi, lento e solenne, comunica i primi 13 cantanti in gara: prima, F. M’annoia, seguono i soliti. Poi, il raffreddore del papa, poi solito omicidio di Giulia, poi la guerra a Gaza. No, non è la Bbc, questa è la Rai, la Raitivù, zumpappà…

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Ha scritto Robi Ronza su La Nuova Bussola Quotidiana del 28 febbraio 2015: «Immaginiamoci che cosa sarebbe successo se qualcuno avesse mai preteso di impiantare un “servizio pubblico della carta stampata”: una grande casa di produzione di giornali nazionali e locali guidati da direttori nominati dal mondo dei partiti. Giustamente si sarebbe gridato all’attacco mortale alla libertà di stampa. Se invece un giornale viene diffuso non su carta ma per via radiofonica o televisiva allora va bene che sia prodotto da un’impresa statale a stretto controllo partitico che per di più si finanzia tenendosi un’imposta che incassa per conto dello Stato. Tale è infatti il canone radiotelevisivo».