L’americanista Marco Respinti fa notare che «la gestazione ufficiale degli Stati Uniti, negli anni seguenti la dichiarazione dell’indipendenza dalla Gran Bretagna avvenuta nel 1776, fu un ampio e profondo dibattito di… storia. Alla ricerca di una forma istituzionale soddisfacente, a lungo si studiarono i precedenti disponibili: soprattutto e anzitutto la storia della Grecia antica; la storia della Roma monarchica, repubblicana e imperiale; la storia della Gran Bretagna. Nessuno dei Padri fondatori sprecò insomma il proprio tempo a sognare iperuranici e inesistenti “mondi migliori” (come si usava invece fare per esempio nelle “società di pensiero” della Francia prima illuminista e poi giacobina, prima incubando e poi implementando il disastro), ma tutti loro immaginarono un futuro concreto e possibile servendosi dell’unico strumento che conoscevano meno peggio di ogni altro: il passato». Infatti, «le colonie britanniche dell’America Settentrionale portarono nel nuovo mondo molte istituzioni tipicamente medievali». Per esempio, «lo sceriffo e il posse [il corpo di uomini dotati di autorità giuridica che, in una comunità, lo affiancano per far rispettare l’ordine, indicato con l’infinito del verbo latino “potere” (…). Il posse comitium, o posse comitatus, indica il gruppo di persone che lo sceriffo di una contea ha il potere di convocare per far rispettare la legge in caso di disordini]». E anche la «contea» è una ripartizione di origine medievale, visto che negli Usa non ci sono conti. Infine, non tutti sanno che «la lingua ufficiale degli Stati Uniti è… nessuna; l’inglese è la lingua che da secoli, per consuetudine storica, parla la maggioranza degli abitanti degli Stati Uniti».