vienna

VIENNA

«A conclusione del XXIII Congresso Eucaristico internazionale di Vienna, la mattina del 16 settembre 1912 sfilarono per le strade della capitale (…) oltre 150mila persone, tra cui 6mila sacerdoti. Erano presenti i rappresentati delle varie nazionalità austriache e straniere, coi loro distintivi nazionali e coi loro vestiti pittoreschi. Un’indimenticabile impressione produsse il corteo della Corte imperiale, con tutto lo sfarzo delle grandi occasioni, per rendere omaggio al Re dei Re: squadroni di cavalieri della guardia imperiale, una settantina di ciambellani e consiglieri intimi a cavallo, una ventina di consiglieri in cocchi di gala (…). Seguiva il gran cocchio, scintillante di fregi in oro, a grandi vetrate costruito a Madrid al tempo di Carlo VI, tirato da otto destrieri bianchi, accompagnati da scudieri imperiali, dove troneggiava il Santissimo, con i cardinali Willem van Rossum a destra e Franziskus Nagl a sinistra, inginocchiati; mentre a piedi lo circondavano sacerdoti con ceri accesi e con gli incensieri in mano. Dietro al Santissimo, l’Imperatore con l’arciduca Francesco Ferdinando in una berlina tirata da otto cavalli; poi dodici arciduchi in cinque cocchi tirati ciascuno da sei cavalli; finalmente una selva di guardie nobili e di arcieri a cavallo. Al passaggio del Santissimo si fece dappertutto un silenzio profondo e tutti per adorarlo si prostrarono, senza dar segno di ossequio all’Imperatore che immediatamente seguiva» (R. De Mattei, “Infelix Austria?”, Solfanelli, pp. 100, €. 10).

VIENNA

Certo che le pensano proprio tutte. A Vienna, da maggio fino alla fine di giugno, tutta la capitale dell’ex impero austroungarico (vanamente appetita per secoli dagli ottomani) sarà gay-friendly. Perfino i semafori, i cui fanali avranno (hanno già) una coppia omo anziché un omino. Se turisteggiate da quelle parti, siete avvertiti che non vedete doppio.