Il 14 luglio ultimo scorso (c’entra la ricorrenza della Presa della Bastiglia? chissà) la stampa e i tiggì hanno riportato l’evento della presentazione di un libro scritto dal segretario del partito radicale (non ricordo l’attuale denominazione ufficiale né se si può continuare a chiamarlo «partito»).

Con l’autore, al tavolo dei relatori, stavano il fondatore Pannella, Paolo Mieli e Michael Ledeen, autorevoli, questi ultimi, saggisti e commentatori. Colpiva la panoramica sul pubblico presente: pochissime persone. 

Dall’atteggiamento di quasi tutte, chine su blocchi di appunti e registratori, si intuiva che doveva trattarsi di giornalisti. Il tiggì ci ha mostrato solo la conferenza stampa di presentazione e non la presentazione vera e propria che si sarebbe svolta in seguito davanti a un salone ricolmo? C’è il fondato sospetto che il tiggì abbia fatto vedere tutto e che tutto era tutto lì. Se così stanno le cose, è incredibile come un certo avvenimento possa interessare solo i professionisti dell’informazione e non la gente. 

La quale, dunque, viene informata, e “a tappeto”, di qualcosa che non le interessa più di tanto. Laddove, si sa, esistono eventi (quelli religiosi in primis) che interessano la gente ma non i professionisti dell’informazione. 

Ma più incredibile ancora è la magia (non troviamo altro termine) che ha permesso a un ristrettissimo numero di persone (i radicali, sempre bisognosi di aiuto pubblico per non chiudere bottega) di modificare la mentalità e i costumi di un intero popolo, il nostro, negli ultimi trent’anni.