L’anno scorso, nei soliti Usa, fece scandalo uno show radiofonico in cui i concorrenti vincevano premi se riuscivano a eseguire rapporti sessuali in luoghi pubblici. Gli «ospiti» si piazzavano da qualche parte e uno speakerdescriveva ai sintonizzati l’estemporanea performance.
Il caso esplose quando un tizio, originario della Virginia, osò appostarsi con la sua partner all’interno della cattedrale newyorkese di St. Patrick mentre la radio commentava per la gioia (si fa per dire) degli ascoltatori. La magistratura dichiarò che quello era il colmo e il «premio» lo vinsero in due: lui e la radio; questa dovette sospendere il programma e quello si beccò un’incriminazione per atti osceni in luogo pubblico.Â
Ma l’uomo, un trentottenne, non fece in tempo a comparire davanti all’austera corte penale (di uno stato del Sud qual è la Virginia) perché alla fine di settembre rimase fulminato da un infarto. Si potrebbe facilmente arguire qualcosa a proposito della «giustizia di Dio» a causa del sacrilegio, ma non è il caso: come dice la Bibbia, «Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva».Â
E poi, per copulare bisogna essere almeno in due, e la girl-friend implicata sta benissimo. Così come gli ideatori e gli esecutori dello show, altrettanto, se non di più, responsabili. D’altra parte, una volta tanto la giustizia degli uomini non è stata a guardare. Semmai, c’è da riflettere. Sì, perché adesso è più chiaro come mai un numero crescente di americani aderisca ogni anno all’islam. Malgrado la sua durezza e severità . Il fatto è che durezza e severità sono condensabili in una sola parola: serietà .Â
E’ quello che si chiede, e tanto più nella patria delle libertà , perché queste scivolano sovente nella licenza e sembra non conoscano limite. In verità il disgusto è mal diretto: non è il cristianesimo il nemico, bensì il permissivismo. Che è una delle derive, logiche e conseguenti, del liberalismo. Quest’ultimo è figlio del 1789, non del cristianesimo.Â
Se si vuole il riferimento autorevole, eccolo: Juan Donoso Cortés, Saggio sul cattolicesimo, il liberalismo e il socialismo (Rusconi). Utile anche Rodney Stark e Massimo Introvigne, Il ritorno di Dio (Piemme), che informa come anche la laicissima sociologia contemporanea si sia accorta dell’attrattiva esercitata dal lato “serio†della religione.
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