Com’è noto, il papa non è stato “gradito” all’università La Sapienza (!) di Roma perché qualcuno aveva opportunamente rimesso in circolo una sua vecchia citazione del filosofo anarchico Paul Feyerabend. Questi, infatti, aveva scritto che, nel processo a Galileo, la Chiesa aveva avuto sostanzialmente ragione. Da qui i fulmini degli Illuminati con i loro Angeli & Demoni. Naturalmente, nessuno di quegli “scienziati” pagati dal contribuente sapeva chi fosse Feyerabend. Figurarsi se l’avessero letto. Avrebbero scoperto che quello era, sì, anarchico ma non per questo stupido o incolto. Infatti, aveva scritto ben di peggio e addirittura sullo stesso Copernico. Il quale, nel comporre la sua famosa opera (dedicata al papa) non solo non aveva consultato nessuno degli scienziati che, prima di lui, avevano ipotizzato il sistema eliocentrico (fin dal tempo di Aristarco di Samo, III secolo a.C.), ma citò invece un «pitagorico folle», cioè un tal Ecfanto che Copernico non sapeva essere un personaggio immaginario di uno dei dialoghi di Eraclide Pontico. Da qui la prudenza della Chiesa su un’ipotesi che, in pieno revival “magico” rinascimentale, poggiava solo su basi esoteriche. Copernico era letteralmente stregato dalle teorie degli antichi pitagorici sull’«armonia del cosmo» in senso musicale. Fu nel cercare la «nota» emessa da ciascun pianeta che impostò il suo eliocentrismo, l’unica ipotesi con la quale la «melodia» gli tornava. Leggere, per credere, Kitty Ferguson, La musica di Pitagora (Longanesi).

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