Solo un’epoca di assoluto relativismo come la nostra poteva tollerare gli zingari e la loro inassimilabile “cultura” (com’è noto, il relativismo tollera tutto tranne il cristianesimo). Ma in altri tempi le cose stavano diversamente. Infatti, furto, accattonaggio e divinazione erano puniti. Peggio fu quando, col diffondersi del protestantesimo, venne meno l’influenza moderatrice del clero. Ecco, per esempio, cosa si legge in Origini e storia della Massoneria di M. Baigent e R. Leigh (Newton Compton): «La legislazione contro gli zingari in Scozia era sempre stata molto severa e durante la Riforma lo divenne ancora di più. Nel 1574 il parlamento scozzese decretò che tutti gli zingari catturati venissero frustati, marchiati sulla guancia o sull’orecchio, o che venisse loro mozzato l’orecchio destro. Altre leggi ancora più severe furono introdotte nel 1616. Alla fine del Seicento gli zingari venivano deportati in massa in Virginia, alle Barbados e in Giamaica» (p. 129).