La prima grande scuola di medicina fu quella di Salerno, laica e aperta a tutti indistintamente. Infatti, pare sia stata fondata da quattro maestri: Helinus ebreo, Pontus greco, Adela arabo e Salernus latino. Al tempo di Carlo Magno. Ebbe il suo massimo splendore tra il 1100 e il 1300. Fu abolita dal solito Napoleone nel 1811. Vi si praticava la dissezione anatomica a scopo di studio (vietata alla medicina pagana ma anche a quelle ebraica e islamica). Solo chi proveniva da tale scuola non doveva sottostare agli esami di abilitazione professionale previsti dal re normanno Ruggero II. I testi usciti da Salerno furono di base per generazioni. Tra i massimi esponenti si annoverano diverse donne, le più importanti delle quali sono Rebecca, Costanza e Trotula. Quest’ultima, vissuta attorno al Mille, «era una bellissima donna i cui insegnamenti sono raccolti nel libro “De mulierum passionibus†(…) che fece testo fino al secolo XV» (Luciano Sterpellone, “Storia della medicinaâ€, San Paolo 1998). Come si vede, per trovare antiche donne-scienziato da celebrare non c’è bisogno di risalire a Ipazia, più unica che rara nel mondo antico, più mitica che reale e che, tra l’altro, non ha inventato nulla né ha lasciato alcunché ai posteri.
il blog di Rino Cammilleri
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