«Fu con l’avvento della teologia della liberazione, nei primi anni Settanta, che ci venne rivelata la verità evangelica secondo la quale tutti quelli che lottano per i poveri, credenti o atei, sarebbero stati uniti oltre la morte; e il regno di Dio, o regno dei Cieli, e la società comunista perfetta sono la stessa cosa (…). E fu proprio qui a Cuba, durante la mia prima visita, che scoprii come il gesuita francese padre de Lubac avesse trasformato la frase di sant’Agostino ‘Ama e fai quello che vuoi’ in ‘Ama e credi quello che vuoi’ (…). E poi ci fu l’ingresso di Fidel all’Avana: un’apoteosi (…) quei giorni furono come il giudizio universale perché a ciascuno veniva dato quanto gli spettava: ad alcuni castighi e ad altri premi (…). Fidel aveva dell’autentico cristianesimo un’idea più chiara di quella di molti vescovi”. Così parlò p. Ernesto Cardenal, monaco trappista e ministro della cultura nella giunta del Nicaragua. Cfr. Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, “L’ultima messa di Padre Pio. Dal ritrovamento di documenti inediti” (Piemme).