“Un terzo degli infermieri del nostro Paese è costituito da persone che provengono da ben 142 nazioni. Gli anziani li accudiscono le badanti moldave, i clienti nei ristoranti li servono le cameriere slave, i cibi li preparano i cuochi maghrebini, le capricciose le informano i pizzaioli egiziani, i piatti li lavano gli sguatteri senegalesi, i palazzi li costruiscono i rumeni, i muri li imbiancano gli ucraini, il latte lo mungono i sikh, i formaggi li fanno gli etiopi, gli agrumi li raccolgono gli ivoriani, le piante nei giardini le mettono a dimora gli indiani, i bar li gestiscono i cinesi, gli appartamenti li tengono in ordine i filippini e i cingalesi, le pelli le conciano i ghanesi, i pacchi dei corrieri li recapitano i peruviani. Nel contempo 2 milioni d’italiani si dichiarano disoccupati. Si può timidamente far presente che qualcosa non quadra oppure è razzismo?”. Da “Cuor di veneto; anatomia di un popolo che fu nazione” (Stefano Lorenzetto, Marsilio). Leggetelo, vi farà solo bene.