Scrive Giancarlo Perna sul «Il Giornale» del 6 gennaio 2011: «Nel predicare un’accoglienza senza contraccambio e nella timidezza con cui difende le proprie ragioni la Chiesa di Roma è –al pari della sinistra- tra i massimi responsabili del crescente relativismo europeo. Si inalbera per la contraccezione, fa qualche storia se tolgono il crocifisso a scuola ma se ammazzano un prete in Turchia il papa è il primo a dire che è un caso isolato. Così dà l’alibi al silenzio dei governi Ue, entusiasti di fare gli gnorri. Se va bene a lui, figurati a noi. Mi ha colpito l’atteggiamento del Vaticano di fronte alla conversione cattolica del giornalista Magdi Allam. Costui, islamico, ha creduto profondamente al passo. Ha aggiunto al suo nome arabo quello di “Cristiano” e ha fondato un partito, Protagonisti per l’Europa Cristiana, con l’idea di dare battaglia all’integralismo musulmano. Appena visto che faceva sul serio, il pontefice –che pure lo aveva battezzato in San Pietro- ha fatto capire che Cristiano si agitava per conto suo senza l’appoggio della Chiesa. Ergo, la Santa Sede non vuole campioni della fede, preferisce il profilo basso. Perché meravigliarsi se poi l’Europa fa le tre scimmiette quando i suoi tradizionali correligionari sono trucidati nel vasto mondo?».