Marco Respinti su «La Bussola Quotidiana» del 6 gennaio 2011 scrive: «Quella dei preti pedofili americani potrebbe essere in gran parte una bufala. In un memoria di dieci pagine prodotta a fine novembre presso la Corte Superiore (tribunale di seconda istanza) della contea di Los Angeles, e ufficialmente depositata a metà dicembre, l’avvocato della difesa Donald H. Steier contesta la veridicità di numerose accuse di molestie sessuali a danni di minori rivolte a sacerdoti cattolici appartenenti soprattutto all’importante diocesi californiana. (…). La documentazione fornita dall’avvocato Steier si fonda su più di cento indagini condotte attraverso un ex agente dell’FBI, il quale afferma che, a suo parere, “circa la METÀ [maiuscolo di Steier] delle accuse rivolte a rappresentanti del clero è interamente falsa o enormemente esagerata”. In parecchi casi, prosegue Steier, “le mie indagini producono informazioni obiettive che non si conciliano con i contenuti delle denunce soggettive. In altre parole, in molti casi i fatti riscontrabili hanno dimostrato che le accuse sono false”. (…) La pedofilia, insomma, è un crimine orrendo, soprattutto quando coinvolge dei sacerdoti; ma è pure una gallina dalle uova d’oro». Sacerdoti accusati si sono sottoposti alla macchina della verità che li ha scagionati, ma la medesima prova è stata rifiutata dalle loro presunte vittime. Ma ecco il bello: «La maggior parte dei circa 700 “Certificati di merito” psichiatrici depositati nei processi contro sacerdoti, così come richiesto dal Codice di procedura civile della California al § 340.1 [indispensabili per poter aprire una causa per abusi, sono rilasciati da un professionista dell’igiene mentale], sono stati firmati dal medesimo terapeuta».