Se andiamo a vedere i numeri, i cattolici non sono pochi. In Italia, poi, sono in schiacciante maggioranza. Come fa, dunque, una schiacciante maggioranza a essere una minoranza vilipesa e perseguitata? Le cause sono diverse. La principale è questa: i cattolici non sono molto furbi. Esagero? No, cito il Vangelo: «I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce» (Lc 16, 8). Un’altra è la seguente: dopo il Concilio la famosa Nuova Pentecoste ha suscitato i movimenti c.d. ecclesiali e una provvidenziale pletora di realtà giovanili; ma si tratta quasi sempre (più sempre che quasi) di compartimenti stagni e incomunicanti, ed è già tanto se non si fanno lo sgambetto l’un l’altro. Se tutto ciò non bastasse, ecco un’ulteriore divisione (con odio) tra «progressisti» e «tradizionalisti». Cospargete l’insieme con questi ingredienti: a) gli scrupoli morali che i cattolici devono necessariamente avere e di cui i «figli di questo mondo» sono liberi; b) le mani legate dal noto «porgi l’altra guancia», che si traduce in buonismo e in un clero che, perciò, fa da freno a mano tirato o addirittura rema contro. Come dice san Paolo, Dio trionfa nella debolezza, affinché si veda chiaramente che è Lui a cavare i conigli dal cilindro. No, noi cattolici non siamo scaltri. Lo fossimo stati, non avremmo fatto i cattolici.