Film «Prey», sparato come ecceziunale overamente. Prima scena: lei, ragazza comanche del 1716, non si toglie le pitture di guerra neanche per dormire (una donna con le pitture di guerra…). E qui già ci sarebbe da andarsene, perché nessun indiano si pittava senza motivo. Poi. Sua madre porta una penna in testa (altro boh; le penne, i maschi, dovevano conquistarsele una ad una). I francesi sono cattivissimi (vero il contrario). Tutti gli indiani impugnano l’arco come i Na’vi del film «Avatar», che è quanto di più scomodo esista. Alla fine lei si guadagna il bastone da capo di guerra. Una donna! Mai viste tante fesserie politicamente corrette in un solo film. Ci mancava solo ci mettessero un pellerossa di pellenera. Meglio Pocahontas.

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