«La Libia, dopo la caduta del colonnello Gheddafi, ha fornito abbastanza armi da armare l’intero continente africano, si diceva all’epoca, e il paese era stato definito il “supermercato mondiale del commercio illegale di armi”» (A. Bono, 20.2.23). Eh, l’Eni aveva contratti miliardari colà. Merci, mr. Sarkozy. Per quanto riguarda il supermercato, adesso toccherà all’Ucraina…
LIBIA
Scrive padre Piero Gheddo nel suo blog «Armagheddo» (26 novembre 2013) a conclusione di un suo lungo articolo sulla Libia: «Scomparso Gheddafi, è crollata l’unità del paese e la pace interna. Adesso molti lo rimpiangono, con lui c’era la pace, lo sviluppo, il commercio con l’estero, il turismo, il benessere che stava crescendo e l’islam moderato (Gheddafi controllava le correnti estremiste e salafite) stava conquistando a poco a poco la maggioranza dei libici. Adesso l’islam salafita è tornato alla ribalta vittorioso e domina facilmente nelle varie “kabile†(come in Libia chiamano le tribù) e nelle confraternite religiose». E bravi Obama, Sarkozy e Cameron.