Francesco ha detto che l’omelia non deve superare i dieci minuti e i preti hanno obbedito. Però hanno allungato l’introduzione iniziale (new entry) e i titoli di coda. Eh, pare proprio che la loro ossessione sia tenere il più possibile la gente seduta ad assistere. Il sogno? I fedeli che si congratulano per il bel sermone all’uscita, come nei western. O che applaudono alla fine della concione. Aveva ragione Ratzinger: il nuovo rito ha tolto Dio dal centro e ci ha messo il prete. E il suo protagonismo. Immersi come siamo in un mondo di chiacchiere potevano tacere almeno loro…
OMELIE
Non c’è prete che non giubili per il «nuovo corso» introdotto da papa Francesco. Però, quando papa Francesco ha detto ai preti di accorciare le omelie a dieci minuti, ecco i giubilanti fare orecchie da mercante. E a mantenere la loro logorrea domenicale sui consueti venticinque-trenta minuti. Nei corsi di «comunicazione» la prima cosa che insegnano è che dopo sedici minuti l’attenzione del pubblico crolla a picco. Ma ai preti non gliene frega niente. Anzi, meno hanno da dire e più lo dicono.
OMELIE
Consiglio ai preti di ogni ordine e grado. Se leggerete il Vangelo vedrete che Gesù nel parlare era sintetico. E’ Lui che bisogna imitare, non Matteo Renzi.