transgender

TRANSGENDER

Nel 1983 Walt Heyer, sposato a padre di due figli, si è sottoposto a un cambiamento chirurgico di sesso diventando Laura. Il 13 aprile 2013 a Brescia è stata presentata l’edizione italiana del suo libro «Paper genders, il mito del cambiamento di sesso» (Sugarco), del quale La Nuova Bussola Quotidiana ha riportato stralci. L’autore stesso dice: «È pura follia continuare ad avallare una procedura chirurgica, fallimentare e causa di grandi sofferenze, come risposta a un disturbo che è di natura psicologica». Nel libro, scritto per raccontare la sua storia di pentito, così esordisce: «Prendo la parola a partire dalla mia esperienza personale per far conoscere la sofferenza, spesso sottaciuta, che segna la vita di molti transgender. Ci sono vite devastate per la mancanza di un supporto psicologico adeguato. Molti terapeuti non sanno o non vogliono esplorare le problematiche legate all’infanzia. Non è accettabile che si ignorino deliberatamente fattori che sono frequentemente alla base dei disturbi psicologici responsabili dell’incredibile tasso di suicidi tra i transgender: il 30%».

Omo

Il padre John Flynn, dei Legionari di Cristo, riferisce alcuni fatti del mondo anglosassone sull’agenzia Zenit (27 aprile 08).
In Canada, per esempio, la foia di legge sulla parità omo-etero sta mettendo fuori gioco la libertà di espressione, specie quella cristiana. Un insegnante del British Columbia, Chris Kempling, è stato più volte sospeso dall’insegnamento, senza stipendio (una volta per tre mesi), per avere espresso idee cristiane sul problema dell’omosessualità.
Il College of Teachers si è messo anche a spulciare le sue lettere a quotidiani dal 2003 al 2005 e, avendovi trovato ben dodici «reati», lo ha citato in giudizio. Così il vescovo di Calgary, Fred Henry, ha sbottato: «Le leggi sui diritti umani, emanate originariamente come scudo, vengono ora usate come spada». Infatti, il periodico Catholic Insight Magazine è stato querelato per «violazione dei diritti umani» in alcuni articoli in cui aveva illustrato l’insegnamento cattolico sull’omosessualità. E lo stesso vescovo è stato citato due volte in giudizio per i «commenti discriminatori» contenuti in una sua lettera pastorale sul matrimonio.

Né va meglio in Inghilterra. Qui il vescovo anglicano Anthony Priddis è stato condannato a frequentare «corsi per le pari opportunità» e a pagare 47mila sterline a un omosessuale che aveva rifiutato di assumere come «animatore giovanile». La coppia cristiana Eunice e Owen Johns, che accoglievano nella propria casa una ventina di bambini durante il fine settimana per dare ai genitori un po’ di respiro, si sono visti togliere il permesso dalle autorità del Derby City Council perché rifiutano di dire ai bambini loro affidati che l’omosessualità è uno «stile di vita» come un altro. L’Irlanda, infine, è stata strigliata dalla Commissione Europea per una sua legge che permette a scuole e ospedali religiosi di non assumere persone non in sintonia con i propri principi etici. Lasciamo perdere, per ora, una Commissione che era nata per integrare gli europei tra loro e non per imporre agli europei la propria minoritaria filosofia. Quel che personalmente mi preoccupa è il trend: quando l’omosessualità diverrà obbligatoria, vorrei essere avvertito per tempo perché non ho il porto d’arm