Leggo sul settimanale «L’espresso» del 12 giugno 2003 che i missionari della Consolata hanno affidato una rubrica sul loro mensile «Missioni Consolata» a Giulietto Chiesa, «mitico corrispondente da Mosca dell’”Unità” al tempo dell’Urss» (così si esprime Denise Pardo nella spiritosa rubrica «Mass media»). La mente è subito corsa a Gad Lerner che aveva (ce l’ha ancora?) anch’egli una rubrica su «Nigrizia». Voi penserete: ecco, ora tirerai fuori qualcosa di sarcastico sull’argomento, ma è tutta invidia perchè a te i missionari non danno un bel niente. 

Che vi devo dire? Ne parlerò col mio direttore spirituale. Ma, in attesa del responso, un pensiero come quello che vado a esprimere non fa male a nessuno: sarebbe bello se la stampa «laica» osservasse la par condicio è offrisse rubriche a giornalisti kattolici. I quali, «a Dio spiacenti e a li nimici sui», rischiano l’emarginazione sia di qua che di là. Laddove quelli «laici» pescano e sguazzano sia di là che di qua. Bella cosa, l’«apertura», certo. Ma non sarà che, a furia di «aperture», si finirà col pigliarsi la polmonite?