Anche all’estero il grido dall’allarme per l’«anomalia italiana» risuona, e già da un po’. In effetti, se un magnate delle televisioni e della carta stampata diventa anche capo del governo la libertà, almeno quella di essere informati a tutto campo e non a senso unico, corre dei rischi. 

Il mio angoscioso turbamento ha però ceduto il campo alla sorpresa quando ho letto il Corriere della Sera del 15 giugno u.s. In un box nelle pagine interne si riferiva di una lettera circolare inviata a tutti i direttori di testate italiane e firmata da: Cossiga, Andreotti, Fragalà, Guzzanti. Cioè, ilgotha della commissione bicamerale «Mitrokhin». Almeno i primi due, insomma, sono personaggi cui la stampa è solita enfatizzare anche gli starnuti. 

Epperò questa gente ha dovuto ricorrere a quel sistema per farci sapere che 

a) l’11 giugno si è svolto un convegno in una sala della Camera, 

b) al quale erano presenti come relatori «alti rappresentanti della storiografia italiana, esperti militari e significativi esponenti di primo piano delle istituzioni e del mondo politico», 

c) erano presenti anche «inviati di punta delle maggiori testate giornalistiche», 

d) l’avvenimento ha avuto ben quattordici lanci d’agenzia.

Nessun giornale e nessun telegiornale (neanche Mediaset, a quanto pare) ne ha parlato. Cito l’indignazione dei firmatari: «Non una parola! Non un accenno!». 
Confesso di aver pensato subito che, molto probabilmente, il tema del convegno doveva essere la pittura rupestre camuna o l’influenza del calo del prezzo della lane merinos sull’import-export nazionale. Poi mi son detto che, anche se così fosse stato, qualcosa doveva pur trapelare. Invece l’argomento era il presunto golpe del 1964 (quello attribuito al generale dei carabinieri De Lorenzo) e la sua scoperta da parte del settimanaleL’Espresso tre anni dopo. Al convegno un colonnello dell’ex Kgb ha rivelato che quel golpe fu una manovra di disinformazione posta in essere dallo spionaggio sovietico per disarticolare i nostri servizi segreti. Una notizia del genere, all’estero avrebbe prodotto un terremoto. Infatti, all’estero non hanno l’«anomalia».