La donna ringrazi, per la sua “liberazione”, le seguenti trovate del capitalismo: la lavatrice, la lavapiatti, la cucina a gas, l’impastatrice, il frigorifero. Potremmo aggiungere il cibo surgelato e la pillola anticoncezionale (ma l’elenco è lungo). Il bieco capitalismo, per giunta, ha messo tutto ciò alla portata di tutti. Ed è grazie ad esso che è finita la vecchia e triste abitudine sociale consistente, per i poveri, nell’andare a guardare –da dietro i cancelli o i vetri- i ricchi che mangiavano. Scene del genere le ho viste io stesso da bambino. E non nei documentari sul Biafra, bensì in Italia. Per quanto riguarda la “liberazione” della donna, infine, né ideologi, né femministi né radicali avrebbero potuto nulla senza le invenzioni tecnologiche del vituperato capitalismo. Gli abbaiatori di professione sono venuti dopo.