Avere radici porta vantaggi, soprattutto se le si conosce e riconosce. «E questo vantaggio si chiama frutto». Lo «spirito del Natale» di Chesterton non ha niente a che vedere con quello dickensiano, anzi. Il Natale protestante è tutto neve, abeti, stelline, jingle bells, buonismo, regali, famiglia ristretta e accoccolata al calduccio del camino, Santa Claus, renne & slitte. Insomma, due palle (colorate). Roba da CocaCola e canzoncine dell’Esercito della Salvezza. Ma il Natale cristiano è molto più di questo. Potente, virile, paradossale. E secondario rispetto alla Pasqua. Cfr. Gilbert K. Chesterton, Lo spirito del Natale (D’Ettoris Editori, pp. 144, €. 12,90).
il blog di Rino Cammilleri
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