Antidoti

CALIFFATO

Non vedo l’ora che arrivi il califfato. Farà ordine. Certo, a modo suo, ma è sempre meglio di niente. I borseggiatori perderanno la mano destra, le femministe, le influencer e gli lgbt andranno nell’harem del califfo, gli immigrati africani verranno disciplinati come i loro colleghi nei paesi arabi eccetera. Il resto mettetecelo voi. I comunisti, chiedete? Saranno i primi a mettersi il turbante e a offrirsi come giannizzeri.

ARES

L’editrice cattolica Ares ha pubblicato alcuni libri che vorrei segnalarvi perché veramente preziosi. Eccoli: Fulvio Fulvi, “Baldovino, il re del gran rifiuto” (pp. 144, €. 16); Antonio Besana, “Gli ultimi soldati dell’imperatore, i giapponesi che non si arresero dopo il 1945” (pp. 216, €. 16); cardinale J. Zen, “L’attesa e il compimento, meditazioni per l’Avvento, il Natale, la Quaresima e la Pasqua” (pp. 312, €. 19,80); Emanuela Marinelli-Domenico Repice, “Contemplare la Sindone” (pp. 432, €. 22). A me son piaciuti molto e li ritengo parecchio utili.

SALA-BIM

Il sindaco di Milano (cit. da M. Del Papa, 7.5.25) al Festival dello Sviluppo sostenibile: “A me rincresce che ancora non riusciamo a usare il trasporto pubblico in maniera più massiccia. Il nostro è eccellente ma ancora facciamo fatica a convincere tutti i milanesi che il trasporto pubblico sia il modo principale con cui muoversi”. Già, lo dica agli scioperi dei trasporti ogni venerdì, ai maranza che saltano i tornelli (se non peggio), alle borseggiatrici di turisti e vecchiette…

GIARDINETTO

Stamattina, passando, rasento il giardinetto coi giochi per bambini. Vuoto. Ci sono solo, sulle panchine, uno di qua e uno di là, due africani incappucciati che consultano i loro telefonini. Ripasso dopo un’ora e sono sempre là. Che ci fanno quei due africani a zonzo? Non si sa. Si sa solo che nessuna mamma oserebbe portare i bimbi in quel giardinetto.

CINEITALIA

Le rare volte che, contraddicendo i miei giuramenti, mi azzardo a guardare un film italiano, e lo faccio perché storico, così non vedo problematiche comuniste o gender, mi passa la voglia. Gli attori, anche se sono in due in mezzo alla campagna, sussurrano, mormorano, così che non si capisce niente. O, se devono alzare la voce, strillano isterici velocissimamente. Così che non si capisce niente lo stesso. Insegnano questo alle scuole di recitazione? Aridàtece Totò e Sordi…